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Priscilla ha ventun anni e vive in un granducato mitteleuropeo ai confini con l'Italia. A differenza delle sorelle, non si è ancora sposata: lei è una sognatrice, una poetessa che non scrive poesie, e il suo unico desiderio è evadere da una vita di agi prevedibile e soffocante. Architetta così la fuga verso l'Inghilterra insieme al bibliotecario e precettore Fritzing, la persona che le ha insegnato ad amare la libertà e la poesia inglese. Sul traghetto per Dover cominciano le ansie di Fritzing, e i due, che si spacciano per zio e nipote, iniziano a raccontare versioni diverse della storia che hanno immaginato, inanellando una serie di errori che culmina con l'arrivo a Symford, quando incontrano le due autorità del villaggio, Lady Shuttleworth e il curato Mr Morrison, i cui rispettivi figli, Augustus e Robin, come prevedibile, si invaghiscono della ragazza. Priscilla vuole comprare un cottage e dedicarsi alla filantropia, ma la sua completa ignoranza delle convenzioni sociali finisce per causare scompiglio ed equivoci a non finire. Da un lato il sospetto da parte della moglie del parroco e di suo figlio, dall'altro l'adorazione che le tributa il figlio di Lady Shuttleworth, fanno precipitare la situazione...